1987
LA VITA IN DONO
1998
LORO SONO MIGLIORI!
2002
LUI, IL BULLISMO
2007
SEI UN FALLITO!
2012
CHI SONO?
Nato nel pieno dell’inverno del Gennaio 1987 da Ornella e Luigi, sotto lo sguardo attento di Francesco.
Papà Luigi, timido e instancabile lavoratore, mi insegna da subito il significato di stare in mezzo alle persone.
Mamma Ornella, il pilastro della famiglia, instancabile vulcano di idee ed energia, mi insegna la collaborazione, l’indipendenza e l’altruismo.
Francesco, il fratellone di 9 anni maggiore, studioso e meticoloso, protettivo e introverso, l’ingegnere di famiglia sempre pronto a spronarmi, grazie al suo esempio in 3 elementare inizio la prima vera avventura della mia vita negli Scout, Gruppo AGESCI Cantù, dove come una spugna assorbo alcuni die valori che successivamente ritroverò
Ricordo ancora l’esame di matematica di 5 elementare dove le risposte corrette erano inesistenti ma, poco mi importava, da li a poco avrei iniziato le scuole medie in un nuovo paese, dove ci siamo traferiti qualche mese prima.
Settembre del 1998, l’inizio di una nuova avventura scolastica, si diventa grandi.
Le maestre sono diventate Professoresse, il Tu si trasforma in Lei.
I momenti di gioco pomeridiani verranno sostitutiti dallo studio, così doveva essere ma le scorribande in bicicletta e la PlayStation comandavano.
Tutto pronto, zaino della Seven nero con delle scritte visibili dallo spazio, un murales da portare ogni giorno sulle spalle, pieno di quei libri ricchi di cultura e crescita per il futuro,
Si conoscono nuovi compagni, nascono nuove amicizie e inizia il confronto con i coetanei.
Già, loro…Migliori di me!
Loro erano sempre quelli più atletici, praticavano sport ed erano i protagonisti della scena. Dovevo sfruttare le mie forme arrotondate, grasse per ridere e far ridere i compagni.
Ma c’erano loro, amici di merende, scorribande, compiti da fare e copiare, amicizie sincere.
Lui, il Bullismo.
L’adolescenza che imperversava, gli ormoni impazziti, un fisico che non mi dava tregua, quei chili di tanto, troppo!
Continue diete con risultati fallimentari per quei chili di troppo ed una forma fisica sempre più grossa mi hanno portato ad un senso di sconforto.
Loro, i bulli con i quali mi trovavo quotidianamente ad essere quel ragazzino simpatico, amico e spensierato, facile preda di ma che dentro di se portava un peso grande.
Ricordo ancora le voci di quei ragazzi così narcisisti e goliardici che cercavano il loro divertimento nello sballo, sempre pronti a sfruttare qualsiasi cosa per schernire, sfottere per delle caratterisctiche con le quali già avevo difficoltà a vivere.
Ero bersaglio facile “Ciccione e con le orecchie a sventola” servito su un vassoio d’argento.
E quando, contornato di ragazze per la mia sensibilità la frase ricorrente era quasi sempre “Ma sei gay?! sei troppo bravo per conquistarle” ancora oggi non ho una spiegazione.
Cosa sia successo ancora non lo so ma in 3 mesi 23 chili sono spariti, senza diete. La preoccupazione dei medici, controlli ed esami senza nessun esito di complicazioni e la mia felicità per un corpo nuovo.
Quel corpo che mi dava maggiore sicurezza nel confronto con i coetanei, gli ormoni che non avevano avuto il giusto sfogo in adolescenza.
Tutte le variabili vissute, i contesti frequentati e le esperienze personali portavano un forte disorientamento della sfera dell’affettività e sessualità.
La sensazione provata nel vedermi allo specchio, con una forma che mai avevo visto prima d’ora è stata impagabile e la voglia di conquistare le persone ed il mondO era incontrollabile.
Con lo studio non avevo un bel rapporto neanche alle superiori ma squadre, compasso e matite mi erano famigliari. Scegliere quale indirizzo di studi mi avrebbe accompagnato per 5 anni è stato semplice: Papà Gigi aveva studiato alla Scuola d’Arte e vivendo in un territorio dove il mobile e l’artigianato lo si respira come l’aria mi ha portato ad una scelta facile, l’Istituto d’Arte.
Il mio stato di ribellione e intolleranza verso le ingiustizie (o reputate tali) mi hanno portato a continui scontri con gli Insegnanti e all’aggiunta di 1 anno sul curriculum.
Giugno 2007, esame di maturità, loro erano li, schierati a cerchio davanti a me. Ero il penultimo di tutto l’istituto e sapevo che avrebbe giovato nella durata dell’esposizione e già pensavo all’estate di festeggiamenti
La scena è ancora chiara nella mia testa. Al termine dell’esposizione orale, si alza lei e con un sorriso beffardo e l’atteggiamento di chi si era liberata di un fardello e vengo congedato con la frase che mi ha svoltato la vita “Finalmente se ne va, si ricordi che fuori di qua lei è un fallito!”
Nel 2012 di nuovo, quei 23 kg persi erano tornati con gli interessi. Il rapporto con il cibo ormai era fuori controllo e mi piaceva mangiare di tutto, ma sempre con qualità e gusto.
Durante una vacanza in Brasile, terra che conoscevo da qualche anno, l’ombra sul bagnasciuga non lasciava margini di risposta.
Era giunto il momento di fare qualcosa per riprendere in mano la mia Vita, trovare una condizione fisica migliore e finalmente iniziare una nuova vita.
Questa volta al mio fianco c’era Roberta.
Potessi tornare indietro nel tempo, avrei approcciato insieme alla mia famiglia un percorso differente ma, il tempo non ci viene restituto, sta a noi dargli la qualità che ci meritiamo.
I VALORI DEL PASSATO
SOLITUDINE
L’essere escluso dal gruppo dei pari e non essere coinvolto nelle attività sociali.
GIUDIZIO
Essere giudicazto per l’aspetto fisico e non avere un confronto sulle scelte.
IMPULSIVITA’
Fare ogni cosa senza riflettere, per essere accettazo dal gruppo.
DOLORE
Un senso di infelicità, di non accettazione e osservare le persone intorno a me felici.